Madri


wendy-e-la-madre

Da piccola avevo l’abitudine di guardare e riguardare gli stessi film innumerevoli volte, fino a conoscerli a memoria. Precoce conoscitrice delle funzioni play-stop- rew – fw del videoregistratore (roba che farebbe ridere i miei nipoti oggi),  sapevo perfettamente quali erano i punti che si potevano tranquillamente saltare, mandando avanti velocemente: in “Fantasia” il pezzo dei dinosauri – e quello finale con i diavoli -, in “Bambi” il pezzo in cui uccidono la madre, in “Dumbo” il sogno degli elefanti rosa, in “Biancaneve” la trasformazione della matrigna. Anche “Peter Pan” aveva il suo pezzo saltabile, quello con Wendy che canta e ricorda ai fratelli e ai bimbi sperduti cos’è la mamma, che cosa fa, e tutti alla fine vogliono tornare a casa. Un pezzo da carie ai denti.

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Di croci e crocette

Mission_Rodrigo_MendozaCerto che è strana la festa dell’Esaltazione della Santa Croce, che è appena passata. Ci pensavo ieri, in macchina, in un lunedì uggioso di metà settembre, quando le vacanze sono un ricordo lontano, e il traffico, gli orari serrati del lavoro, l’organizzazione mentale di tempi e spazi è la traccia della quotidianità. Pensavo che è strano esaltare qualcosa che fa paura a tutti, che ricorda la fragilità e la debolezza, che ci parla di morte, senza tanti complimenti.

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Oh, Filippo! (il giorno dopo)

Il post è di qualche anno fa, ma racchiude comunque tutto quello che abbiamo condiviso ieri, nel giorno della festa di San Filippo, come ogni anno. Lo ripubblico, per chi all’epoca l’ha perso, per chi lo legge per la prima volta, e per chi ha voglia, addirittura, di rileggerlo.

L’intenzione era buona. C’era l’inizio giusto, l’attacco vincente, e avevo già cominciato a scrivere, ieri notte. Era tutto qui nella testa, bastava solo metterlo su carta o, meglio, trovare il tempo per farlo. Poi è arrivata la festa di San Filippo, ed è cambiato tutto.

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25 anni

ginestra

Forse non ho scelto il momento migliore per ricominciare a scrivere dopo tanto tempo. Forse avrei dovuto aspettare ancora, trovare l’occasione giusta, l’orario più consono, il silenzio, la luce giusta. Cogliere quell’attimo che mi scappa da mesi, insieme a fiumi di parole che dalla mia testa non sono mai uscite, post fantastici e commuoventi rimasti solo nel pensiero. Avrei potuto evitare di cominciare a scrivere al lavoro, con le cuffie sulle orecchie per cercare un minimo di concentrazione.

Ma non mi andava più di aspettare.

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Controcorrente

matrimonio blog Nel 2013 sono stati celebrati in Italia 194.057 matrimoni, 13.081 in meno rispetto al 2012. Ce lo dice l’Istat, indagine pubblicata ieri. Eppure c’è ancora chi, in controtendenza, al  matrimonio ci crede ancora.  

La parola che ho detto più spesso nelle ultime settimane è sicuramente “grazie”. Ai miei famigliari, agli amici, alle persone che ho incontrato, al poliziottone della metro di Washington, e al ranger di quella di Boston. Ad una signora qui sotto, poco fa.

Anche questo è un post per dire grazie, e arriva ad oltre un mese di distanza dall’ultimo. Un periodo di silenzio, in cui non ho scritto volutamente nulla di tutto quello che stava accadendo nella mia vita. Un periodo di silenzio, per finire di organizzare, e poi vivere pienamente la felicità di un matrimonio. Il mio. Continua a leggere

A piedi nella notte

giro sette chiese

Mi fa male un polso. Devo ancora finire di svuotare lo zaino delle vacanze. Sono stanca, e ho dormito poco. Mi fa fatica il pensiero di camminare tutta la notte. Ho troppe cose da fare sabato mattina, e non posso passarlo a dormire. Il pezzo verso San Lorenzo. Tante persone da guidare. Le cuffie che non funzionano. Il pezzo verso San Lorenzo. Ho la voce bassa e ho paura di prendere freddo. Il pezzo verso San Lorenzo . E se piove? Oggi non riuscirò a riposare abbastanza per stasera. Lavoro domenica, e non riuscirò a recuperare il sonno. E poi…c’è il pezzo verso San Lorenzo.

Queste sono solo alcune delle numerose, insistenti obiezioni (tentazioni), che si affacciano puntualmente alla vigilia di ogni giro delle Sette Chiese. Continua a leggere

I leoni di San Prospero

piazza San Prospero

Quando non trovo le parole, mi siedo e scrivo. Così è anche oggi, in una giornata di fine luglio che sa molto poco di estate. Con il lavoro fermo e la testa troppo piena di pensieri.
Comincio dall’immagine che ho scelto per questo post, la facciata della chiesa di San Prospero nell’omonima piazza di Reggio Emilia. Perché proprio questa? Perché è una delle piazze che conosco di Reggio, città di adozione di mia sorella.
E poi perchè è l’ultima immagine che ho inviato a Francesco, via sms, qualche tempo fa.

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